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A bordo del Trenino Rosso del Bernina

A bordo del Trenino Rosso del Bernina
Viaggiare è, da sempre, una forma di fuga dalla realtà, un lasciarsi alle spalle i problemi e le preoccupazioni della vita quotidiana per immergersi in un mondo nuovo e sconosciuto.
Se scegliamo le città, siamo catapultati in un contesto frenetico e in costante cambiamento, se scegliamo le spiagge, ci immergiamo nel relax più totale fatto di sole e sabbia, ma se scegliamo la montagna, le nostre menti e i nostri corpi sono assorbiti in un paesaggio quasi fatato, fatto di ritmi lenti e di suoni lontani, di prati infiniti e di dita che sembrano poter sfiorare il cielo.
Oggi vi porto nell’estremo Nord d’Italia fino in Svizzera, in viaggio su una delle ferrovie più conosciute e più spettacolari al mondo: il Trenino Rosso del Bernina.

In territorio italiano, l’unica stazione presente, nonché capolinea della ferrovia retica, è Tirano, un piccolo centro abitato in provincia di Sondrio il quale conserva una delle chiese più importanti della Valtellina, il Santuario della Madonna di Tirano.

La struttura, eretta a partire dal 1500, è di stampo rinascimentale e al suo interno presenta un organo imponente, sorretto da ben otto colonne di marmo rosso.

Se avete tempo, prima di andare in stazione, fate una visita alla chiesa, ma ricordate sempre che gli svizzeri sono puntualissimi e anche il Trenino del Bernina o Bernina Express non è da meno!

Come previsto, partiamo da Tirano in perfetto orario e nel giro di un paio di ore saremo al capolinea svizzero di questa linea ferroviaria, ovvero a Sankt Moritz, in Alta Engandina, nel Cantone dei Grigioni.

Inizio modulo La linea ferroviaria del Bernina, venne realizzata a partire dai prima anni del Novecento, non solo a scopo turistico, ma soprattutto per permettere gli spostamenti di lavoratori e merci in un percorso di circa 60 km la cui massima altitudine si raggiunge proprio al Passo Bernina a 2253 metri sul livello del mare; è inoltre importante soffermarsi sul fatto che il Bernina Express, dal 2008 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco insieme alla linea Retica, sia l’unico treno d’Europa che si inerpica sulla montagna raggiungendo la pendenza del 7%.

Passati già pochi minuti dalla partenza ci troviamo in territorio elvetico, nel bel mezzo della Val Poschiavo ed è proprio qui che ci si imbatte inevitabilmente nella parte del tragitto più ripida in assoluto, infatti il treno inizia ad arrampicarsi lungo il Viadotto elicoidale di Brusio, un vero e proprio gioiello ingegneristico ed architettonico che “obbliga” il viaggiatore ad alzarsi e a scattare delle foto poiché il colpo d’occhio è straordinario: il rosso del treno risalta incredibilmente sul grigio del viadotto e sul verde circostante, uno spettacolo che in estate viene amplificato dalla lucentezza dei colori al sole!

Una volta attraversata la prima parte della valle, si scorge il Lago di Poschiavo, ad un’altitudine di quasi 1000 metri.

 

Numerosi saranno i laghi che ammireremo dal finestrino in un continuo cambiare del paesaggio, e il bello di questo treno è proprio la sua lentezza che permette di ammirare uno spettacolo molto simile ad un documentario naturalistico sulle Alpi.

Superato il primo bacino di acqua dolce, arriviamo al paesino che dà il nome alla valle, ovverosia Poschiavo. Definito “uno dei Borghi più belli della Svizzera”, sin dall’antichità era un importante punto di sosta per le carovane mercantili che dalla Valtellina dovevano andare verso Coira, la capitale del Cantone dei Grigioni.

Si riparte e il trenino inizia ad inerpicarsi sulla montagna disegnando dei tornanti che ci permettono di ammirare il panorama sia a destra che a sinistra; il mio consiglio è quello di recarvi nella parte finale del “serpentone rosso” dove le carrozze sono scoperte e dove potrete avere una visuale quasi totale sulla natura circostante!

Raggiungiamo quota 1700 metri di altitudine e arriviamo quindi a Cavaglia, fermata famosa per il Parco delle Marmitte dei Giganti. Questo parco geologico è costituito da una trentina di buche nel terreno scavate e lavorate dall’azione dei ghiacciai, iniziata più di 11 mila anni fa e che oggi ci regala una delle opere naturali tra le più importanti dell’arco alpino.

La fermata successiva del Bernina Express è a 2091 metri, presso l’Alpe Grum. Qui troviamo un punto panoramico incredibile vista Ghiacciaio del Palù ed immediatamente il vociare dei turisti scompare, rimane il silenzio e l’immensità del paesaggio che ci si apre davanti.

Viaggio organizzato in bus dalle Marche a Tirano

Lasciamo questa località e di nuovo in viaggio ci dirigiamo verso il Passo Bernina, la vetta della linea ferroviaria omonima, arriviamo infatti a quota 2253 metri! Passando per la stazione Ospizio Bernina, lo spettacolo che ci apre davanti è incredibile, è tutto un susseguirsi di pascoli e fiori alpini, uno scenario suggestivo in estate, non oso pensare in inverno con la neve quanto possa lasciare senza fiato questa piccola parte di mondo. La ferrovia costeggia una serie di laghi, il primo è il Lago Bianco, creato dall’uomo, e iniziando la discesa poi arriveranno il Lago Nero e il Lago Piccolo, due laghetti alpini alimentati da ruscelli; da tenere presente è che le acque chiare del lago artificiale scendono a valle verso il mare Adriatico, mentre le acque dei bacini naturali seguono la via del fiume Inn fino a raggiungere addirittura il Mar Nero!

Si prosegue e lungo il percorso possiamo ammirare i punti di partenza delle funivie Lagalb e Diavolezza, un vero paradiso per gli amanti dello snowboard e dello sci, qui infatti ci sono delle belle piste e percorsi per gli appassionati di sci di fondo.
A bordo del Trenino Rosso del Bernina cendiamo di quota e seguendo un’ampia curva ci ritroviamo al cospetto dell’anfiteatro montuoso del Gruppo del Bernina, di cui il Pizzo Bernina è la cima più alta (4049 metri). Rimaniamo letteralmente a bocca aperta! La giornata soleggiata ci ha regalato uno scenario abbagliante soprattutto grazie alla presenza dei ghiacciai che rivestono le montagne, i quali terminano con la “lingua di ghiaccio” del Morteratsch, il terzo ghiacciaio più lungo delle Alpi. L’omonima fermata del treno è consigliata a chi vuole fare una passeggiata fino alle pendici del ghiacciaio, nel fulcro di questo gruppo montuoso.

La fermata successiva è quella di Pontresina, lo sbocco della Val Roseg e la meta ideale per passeggiate nel verde in estate, ma la vera chicca mi dicono essere il servizio di slitta o carrozza trainata dai cavalli, un servizio spettacolare specialmente se il paesaggio circostante è coperto dal manto nevoso.

A bordo del Trenino Rosso del Bernina siamo ormai giunti a destinazione, la fermata di Sankt Moritz a quota 1775 metri di altitudine è la prossima! Questa cittadina di montagna è una vera meta alla moda, è infatti ricca di boutiques esclusive, hotel di lusso e una vista lago incredibile, passeggiare qui è un vero piacere per gli occhi e per l’anima! La sua posizione all’interno di una conca nell’Alta Engandina, concede un clima secco, piacevole e costantemente ventilato e pensate che proprio grazie a queste condizioni ottimali, questo luogo non è importante solo per gli sport invernali, ma anche per gli sport acquatici, infatti nei laghi della zona è possibile effettuare il kite surf nella bella stagione.

La nostra passeggiata si conclude ed è tempo di rientrare in Italia. Prima di partire ero rimasta affascinata da una frase che avevo letto sfogliando una rivista: ” Benvenuti, Signori, sul Trenino Rosso del Bernina, noi non siamo soltanto una ferrovia, noi siamo un’opera di ingegneria, noi non vendiamo solamente un biglietto del treno, noi offriamo uno spettacolo…” e quindi nella mia testa l’aspettativa era altissima. Devo dire che non sono rimasta delusa da nulla, dai paesaggi sconfinati, dal senso di libertà e pace che solo la montagna sa dare, dal susseguirsi in due ore di scenari diversi che scorrono dai finestrini come fossero un documentario il cui sottofondo è composto dal vociare di stupore della gente, lo sferragliare della ferrovia e i rumori della natura.
Ci rivedremo in inverno, è più che sicuro!

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