Oggi andremo alla scoperta delle Perle dell’Adriatico le Isole Tremiti che il cantautore bolognese Lucio Dalla scelse come sua seconda casa e che così definì: “Questo posto favorisce il mio modo visionario di raccontare il mondo e poi aiuta a sognare, soprattutto quando c’è un meraviglioso cielo stellato che puoi vedere uguale solo nel Sahara”.
Questo arcipelago, sin dai tempi antichi, era conosciuto con il nome di “Isole Diomedee” per il suo leggendario fondatore, Diomede, eroe omerico che sbarcò sulle coste garganiche. Lì fondò il Regno della Daunia e per definire i confini dei suoi possedimenti, gettò dei massi in mare, i quali originarono poi le isole che portano il suo nome, meglio conosciute oggi come Isole Tremiti. La leggenda narra che alla morte del suo fondatore, egli fu seppellito a San Nicola e che i suoi uomini, furono trasformati in uccelli, detti “Diomedee”, il cui garrito straziante era un grido di lutto. Oggi è ancora possibile udire il particolare verso di questi uccelli – chiamate berte maggiori (Calonectris diomedea) – il quale assomiglia molto al pianto dei neonati.
Questo arcipelago di cinque isole, a largo delle coste pugliesi, oggi fa parte del Parco Nazionale del Gargano e formano una Riserva Naturale Marina di una bellezza che tocca l’anima tanto sono meravigliose le sue calette, le sue grotte e la sua vegetazione. È importante inoltre ricordare che in tempi passati, a causa della lontananza dalla terra ferma e a causa della sua natura impervia, sono state spesso un rifugio di eremiti e un luogo di esilio, basti pensare al periodo mussoliniano quando queste isole, che a noi si mostrano paradisiache, erano invece la destinazione di confino dei dissidenti politici.
Le Isole Tremiti son un angolo di paradiso Made in Italy, raggiungibili via mare dalle coste abruzzesi, molisane e pugliesi, e sono l’ideale per un’uscita di un giorno o anche per un soggiorno più lungo visto che in due delle isole, San Domino e San Nicola, è possibile trovare soluzioni alberghiere.
La mia visita alle Isole Tremiti è iniziata salpando in traghetto dal Porto di Termoli fino a San Domino. Una volta sbarcati abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta circa le escursioni che si possono effettuare e dopo esserci documentati un po’ abbiamo deciso di esplorare queste terre facendo un tour in barca di circa 4 ore, partendo proprio da San Domino, la quale è decisamente l’isola più grande e quella che ha i maggiori servizi ricettivi dell’arcipelago. Ciò che colpisce dell’isola è la bellezza naturalistica non solo del mare, ma anche e soprattutto della macchia mediterranea che degrada fino al lambire una costa frastagliata, ricca di insenaturee di grotte, celebre è quella del Bue Marino, dove è possibile ammirare di tanto in tanto esemplari della rarissima Foca Monaca.
Lasciando San Domino e dirigendoci verso l’Isola di Caprara, incontriamo prima l’Isola di Cretaccio e poi San Nicola. Cretaccio in realtà è uno scoglio, il quale si colloca tra San Domino e San Nicola e, più che definirla l’isola più piccola dell’arcipelago, è da considerarsi come lo scoglio più grande, tagliato quasia metà da una profonda insenatura. Ma perché questo scoglio desta così tanta attenzione? La leggenda narra che sia popolata dal fantasma di un detenuto che qui venne giustiziato. Il suo spirito si palesa ogni qual volta qui imperversino tempeste, reggendo in mano la sua testa decapitata. L’inquietudine aumenta se si pensa al vicino scoglio chiamato La Vecchia, di colore nero e di proprietà di una donna che era considerata una strega.
L’isola dell’arcipelago delle Tremiti che coniuga bellezze storiche a quelle naturalistiche è quella di San Nicola, la quale conserva il maggior numero di siti storici: il Castello dei Badiali e l’Abbazia di Santa Maria a Mare eretta nel 1045. Proprio a difesa della struttura religiosa Carlo di Angiò e monaci cistercensi innalzarono le mura di cinta ed il torrione del Castello. La vista che da qui si gode è completa poiché permette di ammirare tutte le isole dell’arcipelago, dando, in passato, anche la possibilità di avvistare eventuali imbarcazioni nemiche.
Proseguendo il nostro tour delle isole, incontriamo Caprara o Capperaia, che è la seconda isola in ordine di grandezza ed è completamente disabitata e rocciosa, punteggiata di vegetazione e nello specifico di piante di capperi, ecco perché chiamata anche Capperaia. La costa di questa isola è alta nella parte che punta a nord, e degrada dolcemente nella parte sud regalando dei tratti di mare impareggiabili come la Cala dei Turchi e quella Sorrentina dove anche noi ci concediamo un bagno rilassante. Quest’isola è un vero e proprio paradiso dei sub e ad aspettarli, a qualche chilometro dalla costa dell’isola, a circa 12 metri di profondità, c’è la statua di bronzo di Padre Pio dello scultore foggiano Mimmo Norcia. Questa è un’opera dalle linee essenziali che ritrae il Santo a braccia aperte e con lo sguardo benevolo rivolto al cielo, come a chiedere protezione per queste acque nei giorni di tempesta.
Il nostro giro in barca delle Isole Tremiti Perle dell’Adriatico purtroppo non include Pianosa, così chiamata per la sua struttura pianeggiante, poiché particolarmente distante dalle altre isole dell’arcipelago e anche perché inaccessibile dal 1989, quando venne elevata e Riserva Marina Integrale. Qui i soli abitanti sono i gabbiani e le centinaia di specie ittiche che si riproducono indisturbate.
Il nostro tour si conclude rientrando su San Domino, dove approfittiamo del tempo rimasto prima di riprendere il traghetto per la terra ferma, perfare una bella passeggiata nel centro abitato e per rilassarci nella Cala delle Arene, proprio dietro al porto dell’isola.
Spero di avervi fatto venire la voglia di scoprire questo angolo di paradiso, dalle acque trasparenti come il vetro, dall’aria che profuma di salsedine e di macchia mediterranea: le Isole Tremiti, perle dell’Adriatico sono un’ottima idea per una fuga alla ricerca di pace e relax!