Il racconto della vicenda amorosa di Paolo Malatesta e Francesca da Polenta è considerato uno dei passi più emozionanti della Divina Commedia di Dante Alighieri e che si svolge proprio nel Castello di Gradara.
I due giovani sono i protagonisti del V canto dell’Inferno, posti fra i lussuriosi del II Cerchio. Francesca figlia di Guido il Vecchio da Polenta, signore di Ravenna, aveva sposato Gianciotto Malatesta, il figlio deforme del signore di Rimini, mentre Paolo era il fratello Gianciotto. Secondo il racconto di Dante, Francesca ebbe una relazione adulterina con Paolo e sorpresi dal marito di lei, vennero brutalmente trucidati. Nei versi danteschi le due anime volano affiancate nella bufera infernale che trascina i lussuriosi; Francesca ricordando l’atroce assassinio subito ad opera del marito, ricorda la causa del loro peccato, l’appassionato sentimento amoroso che, suggerito anche dalla lettura del romanzo di Lancillotto e Ginevra, che li spinse da intrecciare la relazione amorosa.
Nel corso dei secoli successivi poeti, musicisti, letterati, pittori e scultori si sono ispirati alla tragedia di Paolo e Francesca ed ancor oggi la loro storia d’amore, è avvolta in un alone di mistero che affascina migliaia di persone.
Il travolgente amore di Paolo e Francesca è ambientato all’interno del Castello di Gradara.
Oggi il castello è aperto al pubblico e si possono visitare ben 14 stanze tutte arredate con mobili antichi e opere d’arte.
Il castello, insieme al suo borgo fortificato, rappresentano una delle strutture medioevali, di architettura militare, meglio conservate d’Italia. Due cinte murarie di grande interesse storico-architettonico proteggono la fortezza, la prima è a ridosso della rocca, la seconda, di circa 800 metri, racchiude sia la rocca sia il centro storico di Gradara.
Gradara, uno dei borghi più belli d’Italia, si innalza sul profilo collinare al confine tra le Marche e l’Emilia-Romagna, nella provincia di Pesaro e Urbino.
Un borgo molto curato, incorniciato tra case con balconi fioriti, botteghe di artigiani, strette viuzze e piccole piazzette, un paesaggio che riesce a trasmettere un’atmosfera d’altri tempi, che si rievoca percorrendo “I Camminamenti di Ronda”, un percorso di quasi 400 metri da cui poter godere uno spettacolo meraviglioso, con l’imponente struttura delle mura, le sue feritoie e la merlatura, il bellissimo borgo, le dolci colline marchigiane e il mare.
Per un tuffo nel Medioevo non può mancare la visita al Museo Storico, con la sua ricca e unica collezione di oggetti antichi e documenti storici. Molto interessante è la visita di un’antica grotta medioevale del IV – V sec. d.c., parte di un fitto reticolo, presente nel sottosuolo di Gradara che dà la possibilità al visitatore di riassaporare la vita del borgo e del suo territorio.
E poi, come non visitare il Teatrino Comunale costruito nel 1800 da maestranze locali, che con i suoi 70 posti, è uno dei più piccoli d’Italia con un solo soppalco con proscenio, poltroncine e atrio d’ingresso.
La visita di Gradara si deve concludere con una pausa ristoro, nelle osterie, quasi sempre a gestione familiare, che offrono una cucina casalinga, tipica e sana. Tra i piatti della tradizione: il “Bigol”, spaghettoni fatti a mano e i “Tagliolini con la Bomba” piatto della tradizione contadina, il cui nome deriva dalla sua preparazione.
Vi aspettiamo nelle Marche per scoprire il Castello di Gradara e rivivere insieme a noi la storia di Paolo e Francesca: scopri i viaggi e le vacanze nelle Marche
Articolo creato in collaborazione con l’IPSEOA Varelli di Cingoli