Le Marche “Best in Travel 2020”
Oggi non parleremo di un unico itinerario da intraprendere, ma di una moltitudine di spunti di viaggio, una moltitudine che corrisponde esattamente a quella che è la peculiarità di questa Regione, ovverosia la pluralità, che non troviamo solo nel nome, ma anche e soprattutto nelle sfaccettature incredibili di cui è composta, sconosciute ai più. Avete capito bene, oggi parliamo dell‘unica regione italiana al plurale: Le Marche.
Entrata nella lista Le Marche “Best in Travel 2020” stilata dalla famosa guida Lonely Planet, la Regione Marche è un vero e proprio scrigno di storia, cultura, enogastronomia, paesaggi da cartolina che vanno dai pendii appenninici alle coste adriatiche e, come scrisse Guido Piovene nel suo “Viaggio in Italia” del 1993, “Se si volesse stabilire qual è il paesaggio italiano più tipico, bisognerebbe indicare le Marche […]. L’Italia, nel suo insieme, è una specie di prisma, nel quale sembrano riflettersi tutti i paesaggi della terra, facendo atto di presenza in proporzioni moderate e armonizzandosi l’un l’altro. L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo; le Marche dell’Italia.”
Benvenuti a casa mia, benvenuti nelle Marche!
Partiamo dai tempi antichi, infatti è già dall’Età del Ferro che queste zone iniziarono ad essere abitate da alcune popolazioni, la più importante fu sicuramente quella dei Piceni, la quale si stanziò tra le valli del fiume Foglia e di Pescara tra il IX e il IV secolo a.C.. Le cronache di Plinio il Vecchio narrano di questo popolo molto legato al picchio e che qui giunse proprio perché guidato da questo uccello il quale oggi fa parte dello stemma della Regione Marche. Fu nei secoli a venire e in particolar modo nell’Alto Medioevo, dopo l’unificazione di alcuni territori di confine del Sacro Romano Impero, chiamati giustappunto “marche”, che nacque la Marca di Ancona e successivamente, in epoca comunale, fiorirono i Comuni di Pesaro, Fano, Jesi, Fermo e Ascoli, i quali oggi regalano ai visitatori dei borghi incantati senza tempo e in cui la gente vive di tradizioni autentiche.
Per raccontarvi la mia terra, partiamo da Nord, dalla provincia di Pesaro e Urbino, la quale si presenta come un mosaico perfetto le cui tessere sono rappresentate da borghi medioevali, siti archeologici e bellezze naturali.

Non lontano dalla casa dei Duchi del Montefeltro, per continuare a vivere nel fascino medioevale, una visita d’obbligo va fatta a Gradara il cui castello fu la cornice della tragica storia d’amore di Paolo e Francesca raccontata da Dante nel V Canto dell’Inferno. Questa sarà una passeggiata che vi catapulterà in quei tempi in cui i protagonisti erano “…le donne, i cavalieri, l’arme e gli amori…” come decantava l’Ariosto.
Se invece vorrete immergervi nella natura incontaminata, tra i comuni di Fermignano, Fossombrone, Cagli e Acqualagna – quest’ultima famosa tra l’altro per il suo pregiato tartufo – troverete la Gola del Furlo, una zona protetta, attraversata dal fiume Candigliano, che rappresenta un vero paradiso naturalistico per la sua flora, fauna e per il paesaggio che offre ai suoi visitatori.
Ma torniamo verso la costa e parliamo di Pesaro, conosciuta per il fortissimo legame con il compositore Gioacchino Rossini il quale qui nacque alla fine del Settecento. La città è stata, grazie al suo illustre concittadino e grazie anche alla volontà di diffondere la sua musica, insignita del riconoscimento di “Città Creativa per la musica” dall’Unesco nel 2017.

Continuando ne Le Marche “Best in Travel 2020”, Ancora più a Sud, tra le bellezze che il visitatore dovrà assolutamente vedere, rientra a pieno titolo il capoluogo marchigiano, Ancona, il cui nome fa chiaramente riferimento alla sua forma di gomito che si protende verso l’Adriatico. La città conserva tesori artistici invidiabili come ad esempio il Duomo di San Ciriaco, il quale, trovandosi in posizione più elevata rispetto all’abitato, permette di godere di un panorama impareggiabile. Il centro della città è ricco di edifici romani, veneziani, bizantini e tutto questo è stato sicuramente favorito anche dall’importante ruolo che il porto ha ricoperto nei secoli, infatti grazie ai rapporti commerciali, qui sono arrivati mercanti dai posti più lontani e prodotti più sconosciuti.

Anche l’entroterra del provincia di Ancona è davvero affascinante e merita di essere visitato. Non perdetevi assolutamente una visita al luogo che diede i natali a Federico II di Svevia, Jesi, una città viva e ricca di palazzi signorili come la Pinacoteca di Palazzo Pianetti o il Teatro Pergolesi, famoso per la sua acustica perfetta e per i suoi decori tipicamente rococò. Questo tempio della musica venne intitolato proprio al violinista che qui nacque; però Jesi non è solo arte e musica, ma è anche sport essendo la casa di una delle storiche scuole di scherma italiane.
Lasciamoci alle spalle Jesi e proseguiamo verso l’interno, e quelli vi si apriranno ai lati delle strada vi accorgerete essere quei colli dove nasce il prodotto tipico per eccellenza della zona: il Verdicchio dei Castelli di Jesi, un ottimo vino bianco che rappresenta una vera e propria garanzia dell’enologia marchigiana.
Viaggio organizzato in bus alle Grotte di Frasassi
Gita organizzata in pullman alla Gola del Furlo

Non dimenticate che non troppo lontano da questa località si trova Fabriano, la “Città della Carta” la quale è famosa proprio per questa produzione che va avanti dal XIII secolo; da non perdere è una visita al Museo della Carta e Filigrana, il quale ne spiega la storia e le modalità di produzione e non andatevene da Fabriano senza prima fatto una passeggiata nel centro storico e senza aver mangiato un panino con il suo omonimo salame, un insaccato così particolare da essere entrato tra i presidi Slow Food.

Pensate forse che sia finita qui?
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