Friuli terra di laghi natura e storia

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Cosa vi viene in mente se dico Friuli Venezia Giulia? Una passeggiata presso la Piazza dell’Unità a Trieste, una visita alla magnifica città di Udine, oppure il lungomare di Lignano Sabbiadoro.

Oggi però voglio presentarvi altre meraviglie che si nascondono nella Regione Friuli Venezia Giulia.

Il nostro percorso di scoperta parte dal piccolo borgo di SACILE.

Risalente all’alto medioevo, Sacile fu sempre considerata una città commerciale, per il fiume Livenza che la divide in due isole, caratteristica per la quale viene Soprannominata “la piccola Venezia” oppure meglio conosciuta come “il giardino della Serenissima”. Appena si arriva a Sacile ci si può sentire trasportati in un’epoca diversa da quella di oggi. I palazzi nobiliari risalenti al periodo Veneziano che si affacciano direttamente sul Livenza, ed i balconi sospesi sull’acqua, ci fanno sognare di incontrare ancora i nobili che passeggiano serenamente per le vie di questo piccolo borgo.

L’occhio viene catturato dal monumento più importante di Sacile cioè il Duomo, che come uno scrigno racchiude anni e anni di storia impressi nelle pagine dei libri catalogati nell’Archivio Storico. L’archivio conserva le origini delle famiglie di Sacile: navigando a ritroso tra gli atti di battesimo, matrimonio e morte, si può risalire fino al 1532! L’archivio soddisfa tante altre curiosità, ad esempio per conoscere com’era il centro storico di Sacile 300 anni fa basta sfogliare il catasto della fine del ‘700.
Molte altre rarità sul piccolo borgo potranno essere soddisfatte accedendo all’Archivio storico; se ad esempio vi interessa conoscere le spese sostenute per la costruzione del Duomo, con un po’ di pazienza, potrete analizzare i conti riportati nel libro delle spese della Fabbriceria: si comincia nel 1474 con il “legname per le armadure” e poi di seguito tutte le altre uscite!
Ancora: cosa si coltivava e cosa si mangiava nel ‘500 a Sacile e dintorni? È tutto riportato minuziosamente nei libri dei conti chiamati “scodaroli”.
E il tempo? I terremoti? Gli echi della storia “grande”? Con un po’ di pazienza si può trovare qualsiasi risposta alla vostra sete di curiosità! Certo la ricerca vi costerà del tempo, e sarà ben più lunga del modo di fare indagini su internet, ma vi assicuro che ne sarete appagati.

Spostiamoci più a nord di Salice, e avventuriamoci nella Riserva Naturale della Forra del Cellina fino al Lago di Barcis
Chiare e trasparenti sono le acque che scorrono nella Forra del Cellina, un incredibile canyon formato da ripide rocce che precipitano verticalmente nel torrente dalle acque cristalline, tra la quiete e la bellezza della Riserva Naturale del Parco Naturale Dolomiti Friulane.
L’aspetto geomorfologico è quello tipico di un grande canyon, il maggiore della regione, e senz’altro uno dei più spettacolari d’Italia. Potrete scoprire questo meraviglioso parco vivendo l’esperienza unica di camminare sospesi nel vuoto grazie alla presenza di una skyline che oltrepassa le acque limpide del canyon.
Un altro affascinante luogo catturerà la nostra attenzione nello stesso Parco Nazionale: il Lago di Barcis. Contornato da una foresta imponente, il lago è un luogo dove potrete riposare, e provare nuove emozioni grazie agli innumerevoli sport d’acqua: vela, surf, canoa, kayak, hovercraft, motonautica, immersioni subacquee. Da non dimenticare la possibilità di dedicarsi a free-climbing, alla speleologia, o al parapendio.

Tra le tante perle meno conosciute del Friuli Venezia Giulia, sono rimasta incantata dalle Grotte di Pradis.
Ad un’ora da Forra del Cellina, nel cuore delle Prealpi Carniche, spunta l’altopiano di Pradis. Centinaia di cavità di origine carsica, una natura incontaminata ed un fascino antico rendo questo luogo magico, ricco di storia, cultura e tradizioni millenarie.
La discesa verso l’Orrido, con le sue cascate, archi naturali, grotte e cavità, è un ambiente carsico costituisce un unicum di bellezza. La forza espressa della natura e il moto dell’acqua si mostrano a noi con tutta la loro potenza e maestosità, facendoci sentire piccoli spettatori di tanta energia. L’area dove ci troviamo è antichissima, pensate che già nel paleolitico l’uomo di Neandertal ed il nostro antenato Sapiens conoscevano questi luoghi e ne sfruttavano le ricchezze, utilizzando le grotte scavate nei millenni dal torrente Cosa e Rio Secco come ripari per le loro attività di caccia.
Sono infatti numerose le grotte di Pradis che hanno restituito tracce del passaggio dell’uomo preistorico: oltre alle famose Grotte Verdi, a pochi passi di distanza è possibile visitare la grotta del Clusantin, riparo dei cacciatori di marmotte paleolitici, e la Grotta del Rio Secco, gioiello archeologico ancora in fase di scavo che testimonia il passaggio nell’altopiano di Pradis degli ultimi cacciatori neandertaliani di orsi delle caverne! Insomma vivrete un tuffo nella natura e nella storia.

Sicuramente più noti, ed ai miei occhi spettacolari, i Laghi di Fusine offrono un’altra avventura memorabile.
Conosciuti in tutta Italia dagli amanti della montagna, voglio comunque presentarvi quelli che sostengo essere uno dei posti più belli d’Italia, i laghi di Fusine.
Situati nel comune di Tarvisio, nell’Udinese, poco prima del confine austriaco e sloveno, questi laghi hanno la particolarità di essere di origine glaciale, quindi di una forma rotondeggiante.
La presenza di boschi di conifere, con abeti rossi, abeti bianchi e faggi, creano un panorama mozzafiato. Potrete scegliere tra 4 diversi laghi: il Lago Superiore, situato a 929 metri slm, il Lago Inferiore, collocato a 924 metri slm e due laghi “piccoli” per dimensione. Un incanto agli occhi del visitatore. Fermatevi per una foto ricordo o per un video, immaginando si essere uno dei protagonisti del film “La ragazza del lago” di Andrea Molaioli del 2007, che ha reso questi laghi ancora più “famosi”.

Ultima tappa di questo viaggio alla scoperta delle eccellenze meno blasonate del Friuli Venezia Giulia, è la città di Aquileia

 Aquileia, importante città dell’Impero romano e poi principale centro per la diffusione del Cristianesimo nell’Europa del nord e dell’est, rappresenta una straordinaria occasione di conoscenza e regala un’indimenticabile esperienza di visita. In provincia di Udine, è stata inserita, nel 1998, nel World Heritage List dell’UNESCO. Aquileia fu una delle città più grandi e ricche dell’Impero Romano nel Mediterraneo, sede di un Patriarcato, durato fino al 1751, e centro propulsore del Cristianesimo in tutta l’Europa centrale durante il Medioevo. Gli scavi archeologici non hanno ancora riportato totalmente alla luce le sue rovine, ma quelle trovate costituiscono una delle testimonianze meglio conservate dell’antica grandiosità romana. Fra i tesori di Aquileia, la Basilica patriarcale risalente all’anno 1000 circa rappresenta, con i suoi magnifici mosaici del IV secolo, un ineguagliato esempio di architettura religiosa. Fondata dai Romani nel 181 a.C. come avamposto militare contro i barbari, Aquileia divenne in seguito un importante centro commerciale fluviale è una delle città più fiorenti dell’Impero, in parte distrutta durante i saccheggiamenti degli Unni di Attila. Il foro, la Basilica civile, il macellum, le terme, il Mausoleo, i complessi residenziali, le mura difensive, il sepolcreto romano, il circo e l’anfiteatro, sono oggi in parte visitabili, insieme agli scavi del porto Fluviale sul Natissa, con magazzini e banchine. Risalente al II-III sec. d.C. il foro di Aquileia era il cuore della vita pubblica, con la splendida Basilica civile, luogo d’incontro di uomini di governo e di affari, affacciata a sud e oggi parzialmente riportata alla luce dagli scavi. La visita ad Aquileia è un percorso nella storia del nostro Paese che impressiona e fa riflettere.

Ci sarebbero tantissimi altri angoli da scoprire e da vivere nel Friuli Venezia Giulia. Nella regione infatti si nascondono cosi tante diversità di paesaggi e storie diverse, da poterla definire “la terra dei contrasti”.
Le bellezze naturalistiche, il patrimonio artistico, storico e culturale di questa terra sono un arricchimento personale che porto nella mente e nel cuore, ed il solo ricordo mi fa desiderare di ripartire nuovamente per questi luoghi, prendere lo zaino e rimettermi in marcia alla scoperta di qualche altra meraviglia nascosta nel Friuli Venezia Giulia!

Elisa​

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