Le città dei Gonzaga: Mantova e Sabbioneta

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Mete ideali per un weekend fuori porta, Mantova e Sabbioneta sono una vera a propria sorpresa per chi come me le ha visite per la prima volta.

Ma cosa accomuna queste due località? Per avere una risposta precisa dobbiamo andare indietro nel tempo e nello specifico nel periodo che va dal XIV al XVIII secolo, quando nella zona del mantovano regnava la Famiglia Gonzaga.
Fu proprio questa dinastia, a rendere queste due città della Bassa Pianura Padana due importanti centri del Rinascimento e, se a Mantova i Gonzaga apportarono delle modifiche al centro abitato esistente, Sabbioneta invece venne eretta da Vespasiano I Gonzaga a metà del Cinquecento, con la specifica volontà di creare la “Città ideale”. Il filo conduttore che lega queste due città è così forte che nel 2008 sono state inserite nella lista dei Patrimoni dell’Unesco come un unico sito di interesse che rappresenta a pieno le due modalità urbanistiche del Rinascimento: quella evolutiva e la quella fondativa.

Ma partiamo da quella che è stata la prima tappa del mio viaggio e l’esempio di “evoluzione” di una città: Mantova.
Le origini della città sono molto antiche, alcuni storici latini parlano di una fondazione avvenuta sotto il popolo degli Umbri, ai quali seguì la dominazione degli Etruschi, dei Celti ed infine dei Romani, sotto i quali qui nacque il poeta Virgilio. Intorno all’anno Mille iniziò il dominio dei Canossa i quali iniziarono ad erigere chiese, conventi e le possenti mura di cinta. La svolta storica avvenne nel 1328 quando iniziò il regno della famiglia Gonzaga che non demolirono le precedenti costruzioni, anzi, decisero di apportare delle modifiche alla struttura urbana, chiamando a lavorare in città architetti ed artisti, e se oggi Mantova si presenta come un esempio di bellezza, eleganza e aristocrazia rinascimentale lo deve soprattutto ai suoi mecenati.

La nostra visita cercherà di mettere in rilievo quelli che sono i monumenti più importanti e quindi partiamo entrando nella città attraverso il Ponte di San Giorgio, il quale separa due dei tre laghi formati dal fiume Mincio: il Lago Inferiore e quello di Mezzo, regalando un panorama della città di Mantova molto suggestivo e che merita di essere visto!

Una volta attraversato il ponte, ecco che si apre davanti a noi in tutta la sua maestosità il complesso museale di Mantova che include il Castello di San Giorgio, il Palazzo Ducale, la Chiesa di Santa Barbara ed il Museo Archeologico Nazionale. Tutto è perfettamente collegato ed ogni angolo e curato nei minimi dettagli: Mantova è la realizzazione del sogno di bellezza artistica e architettonica dei Gonzaga.

Il Castello di San Giorgio merita una visita poiché numerosi sono i gioielli che custodisce, ma il più spettacolare è sicuramente la famosa “Camera degli Sposi” affrescata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1475.
Anche l’intreccio delle vie urbane è di grandissimo interesse e dall’antica Piazza Sordello prosegue la nostra visita, da qui ci si apre davanti il fantastico Complesso Ducale, magnifica residenza della famiglia Gonzaga dal 1328 al 1707 per la quale un’intera giornata di visite sarebbe riduttiva visto che tante sono le bellezze che custodisce, e il Duomo, particolarissimo per i diversi stili architettonici che mostra. Passiamo poi in Piazza Broletto e successivamente in quella delle Erbe con il famoso Palazzo del Podestà, il Palazzo della Ragione, la Torre dell’Orologio e la Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più antica di Mantova, la quale pare che sia stata costruita usando pietre di epoca romana. Uscendo dalla Rotonda di San Lorenzo, a sinistra vi si aprirà la Casa del Mercante, risalente al 1455, la quale ricorda molto i palazzi veneziani.

Il percorso poi prosegue verso Piazza Mantegna, dove si trova la Basilica di Sant’Andrea, costruita sulla base di un progetto di Leon Battista Alberti tra il 1472 e il 1494, la quale rappresenta un enorme esempio dell’architettura rinascimentale del Bel Paese. Ricavatevi un po’ di tempo per entrare, poiché gli affreschi vi lasceranno a bocca aperta e con il naso all’insù per un po’!

L’ultimo monumento che decidiamo di ammirare è il Palazzo Te, ovverosia le vecchie scuderie della famiglia Gonzaga e successivamente trasformata in residenza estiva. Il Palazzo venne decorato da Giulio Romano, pittore e architetto il cui insegnante fu Raffaello in persona, e presenta elementi del Manierismo come gli affreschi presenti nella Camera di Amore e Psiche o in quella dei Giganti.

Dopo aver vagato per il centro cittadino in lungo e in largo, decidiamo di concederci una fetta della tradizionale “torta sbrisolona”, il dolce mantovano per eccellenza che nacque nel 1350 alla corte dei Gonzaga.

La successiva tappa nelle terre dei Gonzaga è Sabbioneta, a circa 30 chilometri da Mantova. Questa città rappresenta, come dicevamo precedentemente, l’esempio urbanistico “fondativo” di una città e fu Vespasiano Gonzaga Colonna a volerla edificare secondo i dettami rinascimentali della “Città ideale”, quasi come a voler creare un centro artistico e culturale perfetto, secondo solo alla Atene classica.
Sabbioneta è un gioiello architettonico che conserva la sua originaria struttura, ovverosia la cinta muraria a forma di stella, le residenze nobiliari e una pianta urbana precisa in ogni dettaglio e che lascia il visitatore a bocca aperta.

Anche qui sono molti i monumenti degni di nota, da visitare infatti ci sono il Palazzo Giardino, il Palazzo Ducale, la Chiesa dell’Incoronata e il Teatro all’Antica.

La nostra prima tappa è stata il Palazzo Giardino, nella Piazza d’Armi, il quale fu la residenza volta al riposo e allo studio del fondatore della città. Questo edificio è ricco di affreschi e stucchi e degna di nota è sicuramente la Sala degli specchi, luogo d’eccellenza delle feste di corte e la Galleria, la quale in realtà non è una vera e propria galleria, ma piuttosto una lunga stanza in cui Vespasiano amava collezionare pezzi raccolti nei suoi viaggi.

Successivamente abbiamo ammirato il Palazzo Ducale, il quale si colloca in Piazza Ducale. Questo edificio fu il primo ad essere costruito nella “Città ideale” di Vespasiano Gonzaga e fu inizialmente sua residenza e palazzo del governo, ora invece è una sede di esposizioni. Purtroppo, a causa dell’invasione napoleonica, gran parte del suo contenuto andò distrutto, oggi si possono ammirare alcuni affreschi, i soffitti in legno di noce e cedro e una serie di statue equestri, tra le quali è visibile quella di Vespasiano stesso. Subito alle spalle del Palazzo Ducale, si innalza la Chiesa dell’Incoronata, la quale è custode del mausoleo ducale con la statua ritraente Vespasiano Gonzaga. Alzate lo sguardo alla cupola e avrete l’impressione di essere in una chiesa molto più alta di quello che è in realtà.

Continuiamo la visita, andando verso il Teatro all’Antica, chiamato anche Teatro Olimpico, il cui progetto è di un architetto allievo del Palladio. Ciò che colpisce è che la struttura è stata costruita e abbellita al fine di convincere lo spettatore di trovarsi in un teatro all’aperto, un’illusione ottica di grande effetto.

La mia visita nelle terre dei Gonzaga qui si conclude.
La sensazione che queste due città lasciano al visitatore è quella di calma. Questi sono luoghi in cui la perfezione e il rigore non stancano, anzi creano un fascino senza tempo al quale è impossibile resistere!

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